RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


Una notte di stelle

in ricordo di Vincenzo Bellini

Da sinistra: Enrico Castiglione, Eleonora Abbagnato e il sindaco di Taormina Eligio Giardina.

Nonostante gli strali di certa critica avvelenata e malevola si avventino su di lui come belve assetate di sangue, Enrico Castiglione ha confermato ancora una volta la sua capacità di organizzare eventi che riescono a riportare la Sicilia alle vette che merita: il gala di danza svoltosi il 22 agosto al Teatro Antico di Taormina, con protagonista Eleonora Abbagnato, prima fra le danzatrici siciliane ad essere stata acclamata étoile all'Opera di Parigi, ha riscosso un successo strepitoso da parte del pubblico, che ha dimostrato di saper apprezzare appieno uno spettacolo di grande classe, dove la perfezione tecnica della danza si univa in felice connubio con un'eleganza davvero rara delle coreografie e delle pregnanti stilizzazioni che venivano proposte sulla scena.

Lo spettacolo inaugurava la quinta edizione del Festival Belliniano, legando felicemente la Sicilia , terra natale del Cigno, alla Francia, nazione che per prima acclamò I Puritani e nella quale il giovane Vincenzo trovò la sua prematura morte. Questo festival si snoderà tra Taormina e Catania fino al mese di novembre, e vedrà appuntamenti di grande rilievo, come il Bellini Verdi Wagner Opera Gala, previsto per il 7 settembre sempre al Teatro Antico, e il concerto del violinista israeliano Shlomo Mintz, spostandosi poi a Catania per una serie di eventi musicali che si concluderanno il 3 novembre con il concerto in Cattedrale diretto da mons. Schilirò.

Il gala di Eleonora Abbagnato e delle stelle dell'Opera di Parigi ha visto esibirsi nella cavea taorminese , oltre a tre étoiles quali Nicolas Le Riche, Clairemarie Osta e Benjamin Pech, ballerini dalla tecnica impeccabile quali Amandine Albisson-Pivat, Héloise Bourdon, Alexandre Gasse, Aurèlien Houette, Allister Madin e Alice Renayand; i brani scelti per le coreografie hanno spaziato dalla Sonata n. 3 di Chopin allo Stabat Mater dal Don Chisciotte, dalla Carmen al Lago dei Cigni, permettendo ai ballerini di evidenziare tutte le loro doti, che andavano da una perfetta sincronia ad un senso plastico che rendeva statuarie le loro movenze, dalla leggerezza dei passi ad un senso della musica che consentiva loro quasi di fondersi con essa, dando vita a momenti di rara ed esaltante magia.

Nicolas Le Riche ed Eleonora Abbagnato

Un lunghissimo applauso ha accolto l'Abbagnato, che in particolare nella Dame aux camélias ha dato prova di una leggiadria di movenze che le ha permesso di incarnare tutto il languore e la dolente melanconia del suo personaggio; stilizzata e scultorea, anche la sua Carmen ha entusiasmato il pubblico, offrendo una versione per certi versi insolita della focosa e sensuale sigaraia.

Quel che però ha colpito chi scrive è stato il fatto che tutti gli altri ballerini fossero all'altezza dell'Abbagnato, e che dunque il gala sia stato un vero e proprio gala, uno spettacolo tutto di altissimo livello, e non affidato soltanto ad un nome, dietro il quale, come spesso accade, c'è soltanto un vuoto. E ciò che non smette di stupire, e soprattutto in questi tempi così bui per la cultura e per le tasche di chiunque, è che Enrico Castiglione riesca a proporre spettacoli del genere, quando ovunque la crisi viene bellamente utilizzata per propinare ad un pubblico pagante spettacoli di qualità abbastanza scadente, e quando ovunque teatri ed enti lirici si affannano a scrivere lettere aperte e petizioni a tutti i politici possibili. Dunque, pare che qualità non voglia dire sempre e solo finanziamenti pubblici, ma anche e soprattutto senso del teatro, caparbietà, impegno, capacità di mettere a frutto al massimo le poche risorse disponibili. E forse proprio per questo Castiglione viene osteggiato, soprattutto da certa critica musicale che dell'insulto e del campanilismo sembra abbia voluto fare il suo stendardo. Ma de hoc satis…

Giuliana Cutore

24/8/2013