RECENSIONI
-

_ HOMEPAGE_ | _CHI_SIAMO_ | _LIRICA_ | _PROSA_ | _RECENSIONI_| CONCERTI | BALLETTI_|_LINKS_| CONTATTI

direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Annata ricca

chiude con successo la stagione 2015-2016 del Teatro Brancati

L'ultimo titolo in cartellone per la stagione 2015-2016 del Brancati di Catania ha riproposto un classico del teatro siciliano, che ha degnamente concluso un anno che ha visto una crescita costante, soprattutto a livello di pubblico, del piccolo ma dinamico teatro cittadino, che ha dimostrato di sapersi guadagnare il gradimento con spettacoli di buon livello, talvolta dalla genuina comicità, senza tralasciare titoli sia moderni che tradizionali, in modo da soddisfare vari settori di utenza e da riavvicinare all'attività teatrale zone di pubblico francamente spaesate da produzioni e programmazioni apparentemente più blasonate ma nella sostanza molto insoddisfacenti.

Con Annata Ricca, di Nino Martoglio, si è tornati in certo senso alle origini più autentiche del teatro isolano, in una rievocazione nostalgica di una Sicilia agricola che, pur se ormai ovviamente datata, non manca ancora di divertire e di tramandare un patrimonio culturale che, comunque la si possa pensare, fa certo parte delle nostre tradizioni.

Il regista Giuseppe Romani è riuscito con pochi elementi a ricreare tale clima agreste, spensierato, fatto di scherzi dettati dalla calura e dalla fatica, di intrecciarsi sull'aia o nel palmento di amori fugaci, consumati ai danni di un vecchio marito, o senz'altro favoriti dall'atmosfera di promiscuità forzata che la vendemmia generava nei tempi andati. Le musiche di Matteo Musumeci, ben in tema con tale atmosfera rievocativa, hanno offerto un degno supporto alle rutilanti coreografie di Silvana Lo Giudice, che hanno ben reso il clima gioioso, pur in mezzo a gravi fatiche, che poteva respirarsi alla fine di una dura giornata di lavoro tra giovani pigiatrici e focosi vendemmiatori, costretti a condividere le serate con i campieri e col vecchio padrone.

Tutta la compagnia ha recitato con buona professionalità, sottolineando il carattere comico della vicenda, ma senza forzature e inutili compiacimenti, imprimendo alla commedia un ritmo veloce e incalzante che il pubblico ha gradito molto, complice anche la buona dizione, che ha permesso pure ai meno esperti di non perdere una battuta del copione vernacolare.

In particolare, si sono distinti Giampaolo Romania, che ha ben reso l'ardente carattere del carrettiere Marianu, Enrico Manna, nei panni del burbero ma non troppo Mastru Vinnirannu, afflitto da una vivace moglie interpretata con garbo da Evelyn Famà, e Margherita Mignemi, che con la sua notevole verve ha ben reso il personaggio di Filumena, anziana serva dalla vena poetica a sfondo erotico.

Autentici mattatori della serata, per la spontanea comicità e la notevole padronanza del palcoscenico, e che il numeroso pubblico ha più volte applaudito con entusiasmo a scena aperta, Tuccio Musumeci e Miko Magistro, rispettivamente Massaru Michelangilu e Mastro Filippo.

Giuliana Cutore

6/5/2016

Le foto del servizio sono di Dino Stornello.