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Barcellona

Altri nomi per Mascagni e Leoncavallo

Al Liceu c'è anche un secondo cast per il programma formato da Cavalleria rusticana e Pagliacci (difatti c'è un terzo tenore, Martin Muehle, che non so se potrò vedere). Fermo restando quanto detto sull'allestimento e la direzione di Henrik Nánási, ma anche dei comprimari, qui parleremo solo dei nuovi interpreti.

Cavalleria ne ha sofferto di più. Teodor Ilincai ha sviluppato (troppo in fretta) i suoi mezzi e se il centro è buono per Turiddu, il resto è in preda a un'emissione variabile e di suoni per lo più aperti, con in più un vibrato molesto nella Siciliana iniziale. L'artista è discreto. Oksana Dyka è stata un'attrice molto coinvolta nei panni di Santuzza ma la voce è aspra, troppo incisiva e metallica e sorprendentemente i gravi sono deboli. Corretta la mamma Lucia di María Luisa Corbacho, un po' più misurata dell'altra collega.

Ángel Ódena ha fatto un buon Alfio, forse più interessante di quello di Viviani ma in compenso il suo Prologo e Tonio hanno avuto vistosi problemi d'intonazione per la volontà di strafare, sia vocalmente sia dal punto di vista artistico.

Ma tutto sommato in Pagliacci avevamo alcune sorprese gradevoli.

Marcelo Álvarez che sostituiva il previsto Fabio Sartori – per la seconda volta il tenore italiano si ritira per motivi personali da uno spettacolo del Liceu; credo che questo fatto dovrebbe venir preso in considerazione in futuro – ha sempre un bel timbro di lirico, e quindi i gravi sono un po' deboli, ma a parte il manierismo sviluppato negli ultimi anni per attaccare gli acuti ha fatto un buon lavoro come Canio, il migliore che il sottoscritto gli abbia visto in molto tempo. Dinara Alieva, magari con dei piani un po' instabili, ha fatto una buona Nedda, di lunga superiore all'altra collega, con un italiano non troppo comprensibile e in più un'interpretazione molto sentita. Manel Esteve cantava un Silvio molto corretto (magari con qualche acuto un po' al limite) ma non c'era confronto con la pessima impressione lasciata dal baritono precedente. Se in casa si hanno interpreti di questo livello che bisogno c'è di andare alla caccia di altri molto peggiori?

Molto pubblico e un successo molto meno travolgente di quello per la prima compagnia.

Jorge Binaghi

13/12/2019

La foto del servizio è di Antonio Bofill.