RECENSIONI
-

_ HOMEPAGE_ | _CHI_SIAMO_ | _LIRICA_ | _PROSA_ | _RECENSIONI_| CONCERTI | BALLETTI_|_LINKS_| CONTATTI

direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

9/4/2016

 

 


 

Inaugurato l'Ottavo Festival Internazionale

del Val di Noto al Palazzo Biscari di Catania

Sabato 6 ottobre nel salone delle feste del settecentesco palazzo Biscari di Catania ha avuto luogo l'inaugurazione dell'Ottavo Festival Internazionale del Val di Noto Magie Barocche 2018 presieduto da Antonio Marcellino, con la direzione artistica di Michele Gasbarro e la direzione organizzativa e di produzione di Claudia Patanè. Va anche sottolineato che la prestigiosa rassegna vanta il contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Siciliana, del Comune di Catania e la collaborazione del Roma Festival Barocco, dell'Università degli Studi di Catania, della Fondazione Lamberto Pugelli, del Teatro Machiavelli, dell'Associazione Ingresso libero, dell'Istituto Italiano per la Storia della Musica, della Società Editrice di Musicologia, del Centro Studi sulla Cantata Italiana.

La magnifica e suggestiva serata, dal titolo Agitata, ha visto protagonisti l'Accademia Bizantina di Ravenna diretta da Ottavio Dantone e il contralto francese Delphine Galou che si sono esibiti in accattivanti e seducenti composizioni strumentali del XVII e XVIII secolo: Concerto grosso in re maggiore op. II n. 2 di Giovanni Lorenzo Gregori; Concerto grosso in re maggiore op. VI n. 4 di Arcangelo Corelli; Concerto grosso in mi minore op. III n. 3 di Francesco Geminiani. Delphine Galou si è invece esibita come solista nei brani: Et egressus est a filia Sion di Alessandro Stradella, nei motetti di Claudio Monteverdi a voce sola e basso continuo Ego flos campi e Jubilet, nel motetto In procella sine stella di Nicola Porpora, nell'aria Prigionier che fa ritorno da La Betulia liberata di Niccolò Jommelli e nell'aria Agitata infido flatu da Juditha Trumphans RV 644 di Antonio Vivaldi.

L'eccezionale contralto (definito nel passato come bas dessus) francese ha esibito una voce dal colore, dalla timbratura, dallo smalto pieni e pastosi, una tecnica esaltante attraverso la quale riusciva a dominare trilli, mordenti, gruppetti, appoggiature, scale con estrema perizia e disinvoltura e per finire metteva in campo anche un fraseggio assolutamente perfetto, supportato da un controllo del fiato quanto mai accurato e diligente.

L'Accademia Bizantina ha manifestato coesione e tenuta di suono di grande equilibrio e compostezza unito ad una assoluta precisone degli attacchi e risoluzione dei brani musicali. Efficace, attenta e meticolosa filologicamente la direzione di Ottavio Dantone, il quale è riuscito ad imprimere, come valido esecutore al clavicembalo, ulteriore pregio e slancio alle composizioni offerte al folto e attento pubblico intervenuto (si è registrato il tutto esaurito nella sala).

Ai lunghi, calorosi e reiterati applausi degli spettatori presenti gli artisti hanno risposto con due encores, tratti rispettivamente da due composizioni di Antonio Vivaldi, cioè dalla Juditha triumphans RV 644 e dal Giustino RV 717.

Giovanni Pasqualino

7/10/2018