RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


Vincenzo Bellini & Friends

William Grosso.

Presso la sala degli archi dell'Hotel Katane Palace di Catania, lunedì 5 maggio 2014, alle ore 19,30, presentato dalla dott.ssa Caterina Rita Andò e dal prof. Giuseppe Montemagno, ha avuto luogo un accattivante concerto organizzato dalla S.C.A.M. (Società Catanese Amici della Musica) dedicato a composizioni di musicisti autoctoni. Infatti la prima parte vedeva l'esecuzione di arie tratte da opere di Vincenzo Bellini mentre la seconda abbracciava produzioni del giovane talento contemporaneo William Grosso. Così al foltissimo pubblico intervenuto venivano offerte la scena ed aria di Filippo “Qui mi accolse oppresso errante” cantata dal baritono Giovanni Di Mare da Beatrice di Tenda; la cavatina di Pollione “Meco all'altar di Venere” interpretata dal tenore Agatino Reitano da Norma; la cavatina di Norma “Casta Diva, che inargenti” dall'opera omonima eseguita dal soprano Carmen Salamone e la Cavatina di Romeo “Se Romeo t'uccise un figlio” da I Capuleti e Montecchi interpretata dal mezzosoprano Sonia Fortunato. Chiudeva il primo tempo il celebre brano di Gaetano Emanuel Calì E vui dormiti ancora, mattinata, esternata con caldo pathos e vibrante emozione da Giovanni Di Mare.

Ad accompagnare con discrezione ed eleganza i quattro egregi cantanti è stato il pianista William Grosso che nella seconda parte ha saputo irrompere nell'attento uditorio oltre che come sagace accompagnatore anche come originalissimo compositore. Così si sono potuti ascoltare i brani tratti dal suo ultimo melodramma dark in tre atti Il sole nero “Vita voglio al fin godere e “ La Croce no!” proposti rispettivamente dalle voci di Agatino Reitano e Giovanni Di Mare e le due arie d'ispirazione religiosa “Prega per me” e “Padre Nostro” intonate da Carmen Salamone e Sonia Fortunato.

A seguire Grosso eseguiva da solo al pianoforte la sua suggestiva Piano Suite in la minore nei suoi tre tempi: Cerchi sull'acqua, The Pursuit e Chiaroscuri. La coinvolgente e trascinante performance si è conclusa proponendo quattro canti di ispirazione folkloristica, Quantu ti vogghiu beni; Mamà, the Goodmather; Bedda Sicilia mia e Semu Siciliani interpretati sempre dai quattro abilissimi cantanti.

Giovanni Pasqualino

8/5/2014