RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Intermezzo

Tra cinema e teatro

Una serata all'insegna dell'eclettismo, fra musica, arte visiva, impronta cinematografica, e un tocco di sapida comicità sulla scena. Questi i connotati della manifestazione che ha avuto luogo al Teatro Brancati per il terzo appuntamento della Scam, sotto la presidenza del musicologo Giuseppe Montemagno. Protagonista della serata il compositore catanese Matteo Musumeci, ovvero il direttore artistico della Società Catanese Amici della Musica, in occasione dei suoi “primi” 40 anni nello spettacolo “Intermezzo. Matteo Musumeci&Friends”, a fianco dell'Ensemble Sikelikos, presentato con disinvoltura da Salvo La Rosa. Presenti in platea la fidanzata Claudia e l'intera famiglia del musicista, col fratello Claudio, la madre Norina e il padre Tuccio Musumeci, notissimo attore del teatro catanese, che ha poi intrattenuto brevemente il pubblico, a fianco del figlio, con la sua esilarante comicità. Il compositore ha rimarcato il suo primo successo, grazie all'insistenza della madre, con la canzone “Resta qui”, scritta per Andrea Bocelli, con la quale vinse nel 2001 un Concorso internazionale di composizione bandito dalla casa discografica dello stesso cantante. Apprezzatissimo denominatore della serata di antivigilia del Capodanno 2017, la musica del versatile e lungimirante Matteo, che, partendo dall'esperienza teatrale, ama spaziare dal versante cameristico a quello sinfonico ben radicati su basi classiche, approdando al contemporaneo in un accattivante minimalismo che ci richiama Michael Nyman e Philip Glass. I componenti dell'ensemble hanno sciorinato con cura la loro competenza strumentale, ben coordinandosi tra i violini di Alessandro Cortese e Antonio D'Amico, la viola di Aldo Randazzo, il violoncello di Gerardo Maida e il contrabbasso di Giuseppe Giacalone; non da meno hanno spiccato il clarinettista Gaetano Cristofaro, nonché i maestri Vito Imperato e Nicola Malacugini, rispettivamente primo violino e contrabbassista del Teatro Massimo Bellini.

La cernita operata da Musumeci ha contemplato alcuni brani già eseguiti in Italia e all'estero, tratti dalla sua prima sinfonia (Stormy Time), da spettacoli (Ballata per pianoforte da Pentagramma cromatico) e da raccolte pianistiche, quali il brano The life in a moment (dedicato a Madre Teresa di Calcutta da un CD edito dalla Bam in occasione della sua santificazione) e il Valzer della luna (dallo spettacolo teatrale Pensaci Giacomino, con protagonisti Tuccio Musumeci e Miko Magistro) che hanno fruito dell'estro creativo di Lorenzo Guarnera con bei disegni prodotti all'istante e proiettati sullo schermo, attinenti alle tematiche musicali. Al versante teatrale si ascrive il terzo Quartetto d'archi, dallo spettacolo “Sabbie mobili” con protagonista l'attrice Guia Ielo, su testo di Domenico Trischitta e regìa di Massimo Perrotta. I momenti cinematografici hanno previsto invece la proiezione del trailer dal docufilm “Figli del set” del regista Alfredo Lo Piero sulla storia della famiglia Bolognini, dal quale è stato eseguito l'Intermezzo; lo stesso regista ha preannunciato il prossimo film sui drammatici sbarchi nel Mediterraneo (dal titolo “La libertà non deve morire in mare”) che si avvale delle musiche di Matteo Musumeci e Paolo Vivaldi. Dall'opera Aitna, scaturita dall'amore del compositore per la natura, inserendovi la prosa con un poeta che illustra i luoghi del vulcano (emblematica del suo modello operistico), l'appassionante vocalità brunita del basso-baritono Giuseppe Esposito dava corpo alla fluente mestizia di Passano i iorna, unica aria dell'opera in dialetto siciliano. Il consistente pubblico ha manifestato un vivissimo gradimento, non lesinando frequenti e affettuosi applausi durante lo spettacolo, inframezzato dalle battute stuzzicanti di Salvo La Rosa.

Le successive esibizioni hanno vista in prima linea, ancora sull'accompagnamento pianistico di Musumeci, il contrabbassista Nicola Malacugini con le sue arcate espressive nel travolgente Nero barocco, dedicato alla città di Catania, tra ritmi spasmodici e aperture liriche, nonché il clarinettista Gaetano Cristofaro, alle prese col suo sax tenore di sapore jazzistico. A chiusura di serata nella hall del Brancati sono stati offerti al pubblico i dolciumi di C&G e il brindisi delle Cantine Murgo.

Anna Rita Fontana

3/1/2017

La foto del servizio è di Gattopino.