RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Il lago dei cigni di Ciaikovskij

con la compagnia del “Balletto del Sud”  di Fredy Franzutti

La prima parte della settima edizione del Festival Belliniano (la seconda proseguirà a Catania) fondato e diretto da Enrico Castiglione e promosso dalla Regione Siciliana-Assessorato al Turismo Sport e Spettacolo, nonché dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha avuto la sua conclusione domenica 13 settembre al Teatro Antico di Taormina con la messa in scena del balletto Il lago dei cigni di Peter Il'ic Ciakovskij, balletto originariamente realizzato in quattro atti su libretto di Beghiscev e Gelter e rappresentato per la prima volta al teatro Bolscioi di Mosca nel 1877. Pare che per esso il musicista russo si fosse ispirato ad una sua composizione scritta nel 1871, durante una vacanza, per divertire i suoi nipotini ed i loro piccoli amici. L'affascinante e poco decifrabile balletto romantico, nella originale rivisitazione di Fredy Franzutti, è stato congruentemente ambientato nel regno di Baviera, all'epoca governato da Ludwig II Wittelsbach, il regnante che realizzò l'utopia del teatro wagneriano a Bayreuth, venne in seguito sospettato di tendenze omosessuali, dichiarato pazzo e deposto proprio nel periodo della composizione di questo capolavoro.

Richiamo chiaro, diretto e quanto mai esplicito risultava tutta la scenografia, che voleva raffigurare proprio il fiabesco Castello di Neuschwanstein, fatto costruire dallo stesso Ludwig II e sua dimora privata, nella quale soleva trascorrere lunghi periodi in totale e meditativa solitudine. L'edizione del Balletto del Sud, realizzata con la base musicale senza orchestra dal vivo, ha avuto di converso il grande merito di rendere molto esplicite e quasi dichiarate alcune allusioni già presenti nella primitiva concezione musicale, e sicuramente anche alla vita intima e personale di Cajkovskij, che fu sempre tormentata e travagliata a causa di quella omosessualità che il musicista, dato il rigido moralismo dell'epoca, visse sempre con angoscia e con mai sopiti sensi di colpa.

La splendida, protogotica e alquanto dark coreografia realizzata da Fredy Franzutti ha avuto l'indubbio merito di far affiorare, rendere palpabile e quasi trasfigurare questa “ambigua sessualità” (non sapremo mai se angelica o demoniaca) presente sia nel compositore russo che nel monarca tedesco, ed elevarla ed esaltarla quale espressione di una concezione artistica molto contorta nella sua iniziale elaborazione ma certamente elevata ed affascinante nella sua pur cupa ed inquietante resa stilistica. L'incisivo e altamente significativo gioco di luci realizzato dall'estroso ed originale coreografo, assieme alle luminose scene realizzate da Francesco Palma, hanno certamente contribuito ad assicurare quegli applausi e quelle ovazioni che il pubblico presente ha tributato loro. Nuria Salado Fistè (Odette-Odile), Francesco Cafforio (Siegfried), Alessandro De Ceglia (Rothbart) e Serena Ferri (madre di Siegfred) hanno offerto delle performances ballettistiche di ottimo livello tecnico, mimico e gestuale, dimostrando alta agguerrita ed esperta professionalità.

La settima edizione del Festival Belliniano, proseguirà a Catania dal 23 Settembre al 3 novembre 2015, con una ricca serie di rappresentazioni, eventi e concerti che vedranno fra i protagonisti il Coro della Cappella Musicale del Duomo di Catania, diretta dal maestro Nunzio Schilirò, nell'esecuzione di celebri composizioni sacre di Vincenzo Bellini.

Giovanni Pasqualino

14/9/2015