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Leggere Capuana ad alta voce

incontri in via Crociferi

La letteratura incontra la musica nell'intrigante connubio che ha avuto luogo nella Chiesa di San Francesco Borgia di via Crociferi: si è così avviato il primo dei tre appuntamenti del ciclo “Leggere Capuana ad alta voce” per celebrarne il centenario della morte, promosso dal Comitato Nazionale Capuana (istituito con decreto del Mibact), presieduto dal sindaco di Mineo Anna Aloisi, dopo la giornata inaugurale del 17 settembre nel luogo natìo dello scrittore. Curato dalla docente universitaria Sarah Zappulla Muscarà, l'incontro “Capuana e De Roberto, tessere di un sodalizio d'eccezione” si inserisce in un percorso di politica culturale integrata come ha sottolineato la soprintendente ai Beni Culturali di Catania Mirella Patanè, in sinergia col Teatro Stabile, la Fondazione Verga, il Comune di Catania, l'assessorato al Turismo e ai Beni Culturali, nonché col Teatro Bellini che rappresenterà a novembre una bella edizione dell'opera Malìa, su musiche di Francesco Paolo Frontini. Presenti tra il pubblico l'avvocato Enzo Zappulla, l'ex soprintendente Fulvia Caffo e l'avv. Paolo Patanè in rappresentanza del Sindaco Enzo Bianco. Regista degli incontri Ezio Donato, in coppia istrionica con l'attore Agostino Zumbo: entrambi validissimi e sagaci interpreti di pagine dell'epistolario e del libello “Saghe § Seghe col senno e con la mano”, accompagnati al theremin dall'estro creativo dell'attrice e musicista Marina La Placa.

Il sindaco di Mineo, città natale dello scrittore, ne ha evidenziato il ruolo di primo cittadino del suo paese, e di ispettore scolastico, oltre ai molteplici interessi dalla fotografia allo spiritismo, sino al giornalismo. Aspetti approfonditi dalla professoressa Muscarà che ha posto in rilievo con altissima competenza l'eclettismo del Capuana narratore, saggista, critico teatrale, teorico del verismo e drammaturgo, nonché docente universitario a Roma, Catania, e cultore di arti manuali. Con la passione per la fotografia testimoniata da un atelier fotografico, tant'è che Giovanni Verga gli donò l'autografo dei suoi Malavoglia con la dedica “A Luigi Capuana fotografo”. Dal ricco carteggio con Federico De Roberto dal 1881 al 1901, anch'egli grande epistolografo e autore del graffiante romanzo I Vicerè, si evince la stima e il rispetto non solo verso chi già godeva di notorietà sul fronte letterario, ma anche la stima reciproca da parte di un Capuana quarantenne (a fronte di un De Roberto ventenne) che si fa consigliere del collega e ne chiede consigli al tempo stesso: un sodalizio d'eccezione (che coinvolgerà anche Giovanni Verga) con scambi di recensioni che segnano le vie maestre della critica successiva fino ai nostri giorni. Un carteggio che ci dà l'idea del work in progress – ha puntualizzato la Muscarà – facendo ripercorrere gli anni salienti del loro itinerario artistico, nella messa a fuoco di alcune produzioni, come il primo romanzo del nostro Luigi dal titolo Giacinta nelle varie stesure e versioni teatrali, incentrate su un personaggio femminile dalle numerose proiezioni pirandelliane. Con la speranza, nutrita da entrambi, tra gratificazioni e amarezze, di bissare il successo di Cavalleria Rusticana del Verga, rappresentata nell' '84 al Teatro Carignano di Torino. Emergono dal carteggio aspetti peculiari del carattere di Capuana, ovvero l'indole giocosa, allegra e le tante beffe (malgrado i problemi economici) nei confronti di altri scrittori e amici: a questi ultimi ad esempio mandava le foto da lui stesso scattate in cui si fingeva morto, per sondare la loro reazione. Oppure le finte recensioni che irritavano i destinatari, come all'amico Emanuele Navarro Della Miraglia (autore del romanzo La Nana) che divenne per scherzo oggetto di stroncatura, mentre sul periodico Fanfulla della domenica era stata pubblicata una recensione positiva. E' questo il clima irriverente che accoglie il suddetto volume Saghe & Seghe, frutto di quattro autori quali Capuana, De Roberto, l'avvocato Francesco Ferlito amante delle lettere, definito dal poeta mineolo “trovator di titoli”, e l'editore Michele Galatola. Giostrato su doppi sensi, equilibrismi linguistici e calembours, il volume si inserisce nella tradizione gloriosa di una poesia antica di stampo comico-realistico, tipica della nostra Sicilia orientale.

Lo stesso Capuana così scrive a De Roberto in una lettera datata 31 luglio 1887 “Dio mio, dopo le Saghe.. che cosa è diventata la nostra corrispondenza? Quando sarà pubblicato il nostro epistolario (mille Antona-Traversi lo aspettano ansiosi) la questura dovrà sequestrarlo come libro sporco. Ma forse sarà il solo mezzo di farlo leggere al pubblico”. Di questo volume è stata realizzata una copia anastatica a cura della prof.ssa Muscarà, grazie al patrocinio del comune di Mineo e di due cari amici, ovvero Caterina Maugeri e Toti Costanzo. L'aspetto goliardico, in virtù del quale lo scrittore si impadronisce dello stile di un altro e ce lo restituisce con parodie che sembrano dello stesso autore, non esclude nel contempo un livello alto (basti dire che il sotto titolo col senno e con la mano è il verso iniziale della Gerusalemme Liberata) in un pastiche linguistico di italiano, latino e francese decisamente accattivante: gli attori Donato e Zumbo ne hanno colto gli spunti mordaci e le inflessioni sarcastiche amplificate dal theremin di Marina La Placa, che ha simulato anche un'atmosfera spiritica con bassi e acuti accentuati dallo strumento, talora sul sottofondo di tarantelle napoletane, melodie gregoriane, nonchè brani di Verdi e Mascagni. Si è data così voce alla Supplica A lu Nobili Stampaturi Cavaleri D.Micheli Galatula (Ottava ccu la cuda) seguita dalle firme degli autori con un segno di croce non sapendo né leggere, né scrivere né procedere da galantuomini..; e a seguire Licenza & Privilegio all'editore Galatola; l'Epistola ai Beoti di Francesco Ferlito, un'ode tra il faceto e il lagrimoso; L'Arte, Sonetto Liminare All'illustrissimo neo-novelliere sciccoso Signor De Roberto (Federico). Sino alla gustosa interpretazione della novella in chiusura, dal titolo Un consulto legale, che ha fatto onore ancora una volta al sorriso colto e impudente di un grande Luigi Capuana.

Anna Rita Fontana

19/10/2016