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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Inaugurata la Settimana Musicale Agatina

nella Monumentale Chiesa della Badia di S. Agata

Mercoledì 1 febbraio è stata inaugurata la Settimana Musicale Agatina, terza stagione concertistica di musica classica e sacra organizzata dal Coro Lirico Siciliano diretto dal maestro Francesco Costa. La serata prevedeva nella prima parte due composizione sacre di Agatino Nicola Couturier: Missa Ingenua Sum a quattro voci con accompagnamento di organo (realizzato da Paolo Cipolla) nella trascrizione e revisione a cura di Daniela Calcamo e Daniele Cannavò ed il Mottetto a cinque voci Paganorum Multitudo.

Il sacerdote francese Nicolas Mammès Couturier (1840-1911), ordinato presbitero il 9 Luglio 1865, prestò servizio come organista e maestro di cappella nella cattedrale di Langres dove fu anche direttore dell'École musicale de la Maîtrise, l'istituzione diocesana preposta alla formazione musicale del coro di voci bianche. Nel settembre del 1875, durante un pellegrinaggio in Italia, Couturier visita il capoluogo etneo dove conosce l'Arcivescovo Dusmet e la devozione del popolo catanese per S. Agata, sarà un'esperienza che lascia in lui una traccia indelebile. Oltre che per la fama di valente compositore e virtuoso strumentista, Couturier è ricordato infatti per la sua autentica devozione alla santa catanese: membro onorario del Circolo Cittadino S. Agata, contribuì attivamente alla diffusione del culto agatino nella sua nazione d'origine attraverso la pubblicazione di uno scritto intitolato Sainte Agathe et sa Patrie (pubblicato a Langres nel 1877). Nel 1876 Couturier si lascia coinvolgere dal fervore del presule catanese per il rilancio della musica sacra in ambito diocesano, ed acconsente di farsi intermediario con l'organaro francese Théodore Jaquot di Rambervillers per la costruzione di un nuovo organo per la Cattedrale di Catania. Nel 1877 è di nuovo a Catania per partecipare, in veste di esecutore, al concerto di inaugurazione del nuovo strumento, e poi ancora, nel 1880 e nel 1881, per sovrintendere ad alcuni interventi di manutenzione che nel frattempo si erano resi necessari. Il suo legame con la diocesi catanese continuerà anche sotto il vescovato del Francica Nava con la composizione, per la neoformata Schola Cantorum S. Agata, di brani liturgici ispirati alle direttive della riforma musicale-liturgica introdotta dal motu proprio Inter sollecitudines del pontefice Pio X.

Tra il numero di queste musiche, pensate per i chierici del seminario catanese, bisogna ascrivere la Missa Ingenua sum in onore della Vergine e Martire S. Agata e il mottetto Paganorum multitudo, entrambe composte in stile contrappuntistico severo, sul modello della polifonia classica palestriniana, e basate su motivi tratti dalle omonime antifone gregoriane dell'ufficio della festa di S. Agata. In particolare la Missa Ingenua sum, scritta nel 1905 (anno di fondazione della stessa Schola Cantorum S. Agata), è espressamente dedicata dall'autore al Francica Nava, probabilmente in riconoscimento del suo impegno per la promozione della musica sacra. Ricordiamo che i manoscritti di entrambi i brani sono custoditi attualmente nell'archivio del Seminario Arcivescovile di Catania.

L'interpretazione dei due brani da parte dell'ensemble da camera del coro lirico siciliano formato da Serena Amelia Cravana, Emanuela Privitera (soprani); Antonella Arena, Daniela Calcamo (alti); Fabio Distefano, Alberto Munafò Siragusa (tenori) e Riccardo Bosco e Daniele Cannavò (Bassi) è stata puntuale e precisa, non senza profonde vibrazioni di partecipata spiritualità. Il maestro Francesco Costa ha diretto come al suo solito con estremo rigore e compostezza ma nello stesso tempo facendo trasparire dalle due composizioni, forse un po' di maniera ma sicuramente ricche di altissima religiosità e commovente pathos, la loro traboccante pietas mistica e religiosa.

Nella seconda parte del concerto si è esibito il pianista Gianfranco Pappalardo Fiumara, il quale ha eseguito la Suite il la maggiore BWV824 con gli abbellimenti realizzati da Rosalyn Tureck, la Fantasia in re minore K. 397 di Wolfgang Amadeus Mozart, la Sonata in do maggiore ed il Capriccio in sol maggiore di Vincenzo Bellini, lo studio brillante op. 740 n. 32 in do maggiore di Karl Czerny, l'Intermezzo dall'Amico Fritz di Mascagni e la Sonata per pianoforte op. 27 n. 2 in do diesis minore “Quasi una Fantasia” di Ludwig Van Beethoven.

Gianfranco Pappalardo Fiumara si è rivelato in questo concerto pianista grintoso dal tocco eroico, prorompente, traboccante e roboante. Significativa da un punto di vista filologico l'esecuzione per la prima volta in assoluto a Catania della Sonata in do maggiore di Bellini che lo stesso interprete ha dichiarato di avere eseguito a Palermo. Ai calorosi applausi e consensi del pubblico convenuto il musicista ha risposto con l'esecuzione dell'Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni.

Giovanni Pasqualino

4/2/2017

Le foto del servizio sono di V. Monopoli.