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Charles Gounod

Memorie di un artista e altri scritti

a cura di Riccardo Viagrande

L'editore Manzoni di Merone (Como) ha pubblicato da un paio di mesi il volume di Riccardo Viagrande Charles Gounod. Memorie di un artista e altri scritti, libro di cinquecento pagine circa dedicato interamente al grande compositore francese in occasione del bicentenario della sua nascita, avvenuta a Parigi il 17 giugno del 1818. Il valente e prolifico musicologo catanese, il quale vanta già decine di importanti e significative pubblicazioni, ha curato l'introduzione, la traduzione e il commento delle due autobiografie scritte dallo stesso Gounod nel corso della sua vita, nonché tutta una serie di importanti articoli e saggi redatti dal grande creatore del Faust sulla storia della musica, sulla critica musicale, sulle leggi riguardanti la proprietà artistica delle partiture, sulla didattica musicale, sui cantanti d'opera, sui direttori d'orchestra, sulla Nona sinfonia di Beethoven, sul Don Giovanni di Mozart, sull'estetica della musica, sulle creazioni di Richard Wagner e perfino qualche lettera inedita e mai prima pubblicata.

Da tutto questo ricco materiale emerge la figura non solo di un grande artista e musicista ma anche e soprattutto quella di un essere umano corretto, ligio, onesto e irreprensibile, dedito totalmente al suo lavoro e alquanto lontano da beghe, pettegolezzi e intrallazzi vari. Infatti egli annota nel suo breve saggio dal titolo Gli autori: «Il successo deve essere un risultato; non deve essere un fine. Fare del successo un fine, significa speculare; è una forma di aggiotaggio; di usurpazione; d'idolatria; significa rubare a proprio vantaggio, il dono dovuto al solo ideale: è voler far dire e sentir dire che si è un “grande uomo”, cioè tanto Dio quanto un uomo possa esserlo. Non esistono grandi uomini: esistono uomini nei quali sono stati sparsi, con una profusione più o meno grande, doni divini… Il genio è sincerità, disinteresse, abnegazione: ha gli scrupoli e le delicatezze della coscienza».

Sparse un po' ovunque e parecchio accorate sono da segnalare nel volume le aspre e acuminate frecciate del compositore francese nei confronti delle leggi sulla proprietà artistica (oggi si direbbe sui diritti d'autore) di spartiti e partiture vigenti nei paesi europei nel periodo in cui lui operava: «…Ebbene, dico che lo stato delle leggi che regolano la proprietà artistica e letteraria è deplorevole; dico che protegge e consacra azioni abominevoli; dico che favorisce macchinazioni odiose, infami, contro le quali noi, artisti e autori, siamo senza alcuna difesa, per quanto abbiamo superato i nostri esami di diritto; dico che bisogna segnalare, importunare, sfiancare con tutte le nostre forze, senza tregua né pausa, questa lebbra che ci corrode, queste leggi di cui siamo le vittime e che servono soltanto agli interessi dei nostri abili e vigilanti assassini, al posto di proteggere il frutto della nostra fatica contro la rapacità senza limiti del mercato; quale che sia la forma sotto la quale il mercato si dilegua e si mostra, non è, fino ad oggi, qualcosa di meno di quel mostruoso intermediario che Proudhon segnalava come la rovina del produttore e del consumatore e il cui motto (secondo la lingua di un commerciante ben conosciuto che fu uno dei miei editori) è questo: “Il commercio consiste interamente in due parole: vendere non comprare”. – Quelle due parole consistono in una soltanto, - risposi: - rubare».

Il volume si evidenzia non solo come un valido contributo alla vita e alla conoscenza della produzione artistica di Charles Gounod ma anche e soprattutto del suo pensiero poietico (nel senso propriamente originario del termine, cioè dal greco poiesis) artistico ed estetico. A tal proposito la traduzione del prof. Riccardo Viagrande ci è parsa quanto mai congruente e appropriata, riuscendo a cogliere e rendere al meglio i concetti espressi con grande passione e partecipazione dal geniale musicista francese.

In fine se è vero che anche “l'occhio vuole la sua parte”, il libro si presenta in una elegante e distinta veste tipografica che lo rende ancor più gradevole e piacevole.

Giovanni Pasqualino

12/1/2019