RECENSIONI
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Peralada

Efficace Chénier

Il Festival ‘Castell de Peralada' presentava la sua abituale opera in forma scenica, questa volta in collaborazione con l'ABAO di Bilbao, ma aveva l'onore e l'onere di presentarla per la prima volta in assoluto. Come si sa, è sempre piú difficile riuscire a fare un buon Andrea Chénier e per fortuna questo è stato il caso senza però arrivare a livelli massimi, ma comunque è stato molto. La messinscena di Alfonso Romero Mora non sarà un prodigio di originalità (ce n'è assolutamente bisogno?) ma aveva buoni momenti, si seguiva bene ed era molto dinamica; forse è bizzarra la soluzione per il quarto atto – la prigione è il castello di Maddalena andato in rovina; Gérard torna alla fine troppo tardi e si mette – come al primo atto – ad aggiustare una poltrona zoppicante…ci saranno tutti i simbolismi che si voglia ma non funzionano.

Buona la prova del coro preparato, e questa volta sí, è stata davvero l'ultima, da José Luis Basso. Invece la direzione di Marco Armiliato risultava piuttosto grossolana e squilibrata, in particolare nei momenti corali degli atti secondo e terzo, e c'erano anche degli errori materiali dei singoli strumenti piuttosto madornali. I comprimari erano complessivamente corretti, dall'eccellente Francisco Vas (Incroyable), passando per gli efficaci ed adeguati Mireia Pintó (Bersi), Valeriano Lanchas (Roucher), Alex Sanmartí (Mathieu), fino alla più irregolare Nuria Lorenzo, nei doppi panni della Contessa di Coigny e della vecchia Madelon.

Mica male i sostituti trovati per Ambrogio Maestri ed Eva-Maria Westbroek. Carlos Álvarez (Gérard) era indubbiamente il più completo del terzetto dei protagonisti, sia a livello vocale che tecnico e scenico. Un altro Álvarez, Marcelo, ha imparato bene a vedersela con il ruolo del titolo, anche se la linea di canto va a farsi benedire più di una volta e comunque alcuni acuti stridevano nell'ultimo atto, ma quel duetto è davvero micidiale. Lo stesso su questo piano si può dire di Csilla Boross, che si presentava per la prima volta sia in loco che nella parte di Maddalena: i mezzi sono notevoli, la dizione buona, ma manca ovviamente ancora molto lavoro sul fraseggio e le sfumature, e sono da controllare l'estremo acuto e alcuni effettacci, soprattutto nell'atto finale.

Jorge Binaghi

3/8/2014

La foto del servizio è di Shooting- Miquel Gonzales.