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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Shakespeare in musica

Arie e brani tratti da The Tempest e The Fairy Queen di Henry Purcell a Palazzo Biscari

La tempesta di William Shakespeare con le musiche di Henry Purcell risale al 1690, epoca in cui il testo era divenuto già molto popolare grazie alle rielaborazioni firmate prima da John Dryden (1667) e poi da Thomas Shadwell (1674). Tra i brani di maggiore ispirazione, oltre alla stupenda "Dear pretty youth" c'è anche da evidenziare la bellissima aria di Anfitrite "Halcyon days" con oboe concertante.

La regina delle fate venne composta da Henry Purcell due anni dopo ed è un masque o semi opera che si inserisce invece nel genere di allestimenti tipici della Restaurazione Inglese noti come Restoration spectacular. Il libretto è un adattamento anonimo della commedia nuziale di William Shakespeare A Midsummer Night's Dream e non ha nulla a che vedere con il poema epico omonimo di Edmund Spenser La regina delle fate. Eseguita per la prima volta lo stesso anno in cui venne composta e tre anni prima della prematura morte del musicista avvenuta all'età di 35 anni, della composizione si perse poi ogni traccia e si credette perduta anche se fortunatamente venne casualmente ritrovata agli inizi del 1900. Purcell non musicò l'intero testo di Shakespeare ma solo delle parti di esso. La commedia è stata anche leggermente modernizzata in armonia con le convenzioni drammatiche secentesche, ma nel complesso il testo parlato è come lo stesso Shakespeare lo ha scritto. L'opera, negli ultimi anni, è stata oggetto di numerose incisioni e molte delle sue arie, tra cui The Plaint (O let me weep), sono diventate famosi brani da concerto. Nel luglio 2009, in occasione del 350º anniversario della nascita di Purcell, La regina delle fate è stata eseguita al Glyndebourne Festival opera, usando una nuova edizione della partitura, predisposta per la Purcell Society da Bruce Wood e Andrew Pinnock.

Delle due sopracitate partiture giovedì 8 dicembre nell'Auditorium di Palazzo Biscari a Catania sono state eseguite varie arie e brani dall'Accademia Bizantina, prestigioso ensamble strumentale formato da affiatati e validi esecutori: Alessandro Tampieri (violino primo), Ana Liz Ojeda (violino secondo), Diego Mecca (viola), Nauro Valli (violoncello), Giovanni Valgimigli (violone), Tiziano Bagnati (liuto). A dirigere la compatta ed efficiente orchestra da camera era Ottavio Dantone che si esibiva anche come estroso e dotato clavicembalista. I brani vocali, sapientemente intercali a quelli strumentali, sono stati interpretati dal soprano Berit Solset, cantante dalla voce limpida e nello stesso tempo penetrante, che riusciva ad imprimere un caldo afflato lirico ai vari pezzi eseguiti.

Con tale entusiasmante concerto si è così concluso il 6° Festival Internazionale del Val di Noto Magie Barocche diretto dal vulcanico maestro Antonio Marcellino (Direttore Artistico) e dall'efficiente Direttore Organizzativo di Produzione maestro Claudia Patanè.

Giovanni Pasqualino

9/12/2016