RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Barcellona

Prima le parole?

Un'opera di Franz Joseph Haydn, fuori dal recinto del Liceu, al Teatre Nacional de Catalunya, normalmente destinato al teatro di prosa, è certamente qualcosa di molto positivo.

Nella sala grande, inaugurata come sede anche di concerti di musica clasica dalla grande Victoria de los Ángeles nell'ultimo suo concerto pubblico – memorabile – l'Orchestra Sinfonica di Barcellona e Nazionale della Catalogna presentava Lo speziale su un testo di Goldoni sotto la bacchetta del suo principale direttore invitato, Jan Villem de Vriend. Era un buon lavoro anche se l'acustica non è proprio ideale e non so se sia solo questa la ragione di un'interpretazione poco vivace.

L'allestimento veniva dai Paesi Bassi per la regia di Eva Buchman: una scena semplice ma con delle bellissime idee che hanno dei risultati molto divertenti – la farmacia è una vecchia 500, da cui escono da una lavatrice fino a una doccia. Molto riuscita anche la direzione degli artisti e può dirsi che si trattava più di una serata teatrale che non musicale per quanto riguarda i valori artistici. L'unico dei quattro cantanti impegnati in condizione di unire in modo assolutamente equilibrato entrambi gli aspetti era, per fortuna, il protagonista, Piotr Micinski, basso, bravo come cantante e ancora di più come attore, nei panni di Sempronio, lo speziale del titolo. Gli altri tre erano molto più bravi nell'interpretazione scenica e piuttosto modesti in quella vocale. Álvaro Zambrano (tenore, Mengone, aiutante del farmacista) ha un bella voce, ma l'emissione dell'acuto va rivista e subito perchè grida. Marina Zyatkova (Grilletta, la pupilla di Sempronio e oggetto amoroso dei tre personaggi maschili) ha una piacevole voce di soprano ma con delle limitazioni in zona acuta. Ultima, Virpi Räisänen, Volpino, en travesti, l'eterno spasimante sfortunato, è un mezzosoprano molto musicale (suona anche il violino) e molto disinvolto; il colore ci sarebbe, ma l'emissione è assolutamente ingolata e quindi la voce diventa opaca e a momenti vuota. Il pubblico presente apprezzava molto lo spettacolo .

Jorge Binaghi

23/1/2018

La foto del servizio è di Judith Napjus.