RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

9/4/2016

 

 


 

Barcellona

Il fanatico e la cortigiana

Thais di Massenet è tornata al Liceu, dieci anni dopo una sensazionale versione in forma di concerto con la Fleming e la bacchetta signorile di Andrew Davis. Questa volta, come allora, l'occasione della ripresa del titolo (anche in forma di concerto) è stata sicuramente la presenza di un altro divo, Plácido Domingo, nei panni del fanatico Athanael. Non mi pare sia questo il ruolo migliore per il grande tenore – lo è sempre anche se canta da baritono; naturalmente c'era la solita intensità nell'interpretazione e aveva le solite ovazioni che lo premiavano. Ormai lo squillo latita e il centro è molte volte appannato. Più applausi ancora ha avuto la peccatrice di Nino Machaidze, come di dovere perchè la protagonista rischia molto in questa opera, benchè non tutto fosse ineccepibile – la voce è diventata più grande, ma più pesante e scura, con un grave non bello e per di più ingolato, la dizione solo a tratti chiara, gli acuti, alcuno opportunamente abbassato, hanno un che di metallico più di una volta: l'interpretazione era un po' limitata nei gesti, e particolarmente quelli seduttori risultavano parecchio vecchia scuola .

Bene Celso Albelo come Nicias; purtroppo l'orchestra di Massenet non gli rendeva la vita facile nei concertati. Gli altri a posto, particolarmente l'Incantatrice di Mercedes Acuri, e le due schiave di Nicias, Sara Blanch e Marifé Nogales. Damián del Castillo (Palémon) è un giovane basso dalla voce molto salda, ma più preoccupato per le note che per il testo e il registro grave – come capita spesso oggi con la stragrande maggioranza della sua corda – è francamente debole.

Il coro era in ottima forma, un po' veementi i signori, preparato da Conxita García, e l'orchestra molto corretta, tranne qualche momento d'incertezza – uno piuttosto vistoso durante la celebre Meditazione. Patrick Fournillier dirigeva concentrato e con indubbia padronanza della partitura, ma sceglieva più di una volta il volume a scapito delle sfumature.

Jorge Binaghi

4/3/2017

La foto del servizio è di Antonio Bofill.