RECENSIONI
-

_ HOMEPAGE_ | _CHI_SIAMO_ | _LIRICA_ | _PROSA_ | _RECENSIONI_| CONCERTI | BALLETTI_|_LINKS_| CONTATTI

direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Innsbrucker Festwochen

Vespro della Beata Vergine/Al Serenissimo

Con il Vespro della Beata Vergine Monteverdi, contrariamente al dettato imposto dal Concilio di Trento, introduce lo stile da concerto nella musica sacra. La variegata composizione di questo monumentale lavoro, costituito da parti piuttosto eterogenee, ha portato diversi studiosi a ipotizzare che l'autore abbia unito insieme opere indipendenti. Comunque stiano le cose, nel Vespro Monteverdi impiega una varietà di forme e di soluzioni enorme. Ogni singolo brano risplende di luce propria, pur senza compromettere la coesione dell'insieme. La fantasia compositiva trascende il confine fra musica liturgica e profana. Il concetto di libertà è l'unica guida per il musicista, il solo mezzo per esprimere la propria fede.

Di tale varietà Rinaldo Alessandrini, alla guida dell'ottimo ensemble Concerto Italiano, si fa interprete ideale. Il suono è ampio e ricco, l'espressione veicolo di una religiosità intima e commossa. Nell'ampio stuolo dei solisti una menzione speciale meritano i tenori Raffaele Giordani e Gianluca Ferrarini, eccellenti nelle ardue agilità del Duo Seraphim, e ancora Furio Zanasi, veterano di questo repertorio.

Il concerto, ospitato dalla Jesuitenkirche, rientrava nell'ampia programmazione dedicata dalle Innsbrucker Festwochen alle celebrazioni per i quattrocentocinquanta anni dalla nascita di Monteverdi. Una manifestazione divenuta ormai un punto di riferimento assoluto nel panorama europeo riguardo la musica antica.

Addirittura straordinaria la serata che ha visto protagonista l'ensemble Cinquecento presso l'Hofburg, che ha confezionato un programma di grande interesse basato sulla musica sacra e profana del XVI secolo diffusa nelle corti di Praga, Vienna e appunto Innsbruck. Sotto la guida di Ferdinando II, protagonista anche di una interessante mostra presso il castello di Ambras (fino all'8 ottobre prossimo), Innsbruck vive una grande fioritura estetica. Nessuna arte viene trascurata, e tantomeno la musica. Compositori come Jacob Regnart (1540-1599) e Jacob Vaet (1529-1567) trascorrono gran parte della propria esistenza al servizio degli Asburgo. Regnart si reca ad Innsbruck nel 1582 per succedere a Utendal quale vice maestro di cappella alla corte dell'arciduca Ferdinando, per poi ricoprire l'incarico di titolare che tiene fino al 1596. La figura originalissima ed estremamente prolifica di Orlando di Lasso (circa 1532-1594), che peraltro incontra Regnart proprio a Innsbruck, domina la scena. Di questo repertorio l'ensemble Cinquecento offre un'esecuzione magnifica, impeccabile negli attacchi e nell'intonazione, capace di rendere le diverse linee contrappuntistiche con chiarezza e nitore assoluti senza sacrificare l'espressione.

Riccardo Cenci

27/8/2017