RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Il delitto ancestrale

Il 19 novembre a Catania è andato in scena presso il suggestivo teatro Sangiorgi il secondo appuntamento con la danza contemporanea nell'ambito del progetto “Be resident: nella città la danza”, protocollo di collaborazione tra Scenario Pubblico e il Teatro Massimo Bellini di Catania. La compagniazappalàdanza2 porta sul palcoscenico catanese per la seconda volta, la prima fu nel 2018, Caino e Abele #1 (corpo a corpo), un evento unico e fuori abbonamento, ideato da Nello Calabrò e Roberto Zappalà, quest'ultimo in veste anche di regista e coreografo con l'ausilio di Fernando Roldàn Ferrer.

In sintonia con la stagione di Scenario pubblico Sport!, anche grazie al patrocinio della Federazione Pugilistica Italiana e alla Fitbull Palestre di Catania, all'inizio dello spettacolo abbiamo assistito a una lotta tra due pugili, il cui “corpo a corpo” vuole esemplificare l'ancestrale lotta che contraddistingue la vita e ci accompagna sin dalla nascita, potremmo anzi dire dai primi momenti della creazione. I nostri progenitori, qui in veste di ballerini, da un iniziale scontro giungeranno all'armonia e a una utopistica fratellanza che vuole essere un augurio per l'intera umanità, ancora oggi incapace di liberarsi da questo primo fratricidio. Lo spettatore, per quasi l'intera durata dello spettacolo, vedrà i due fratelli biblici impegnati in un corpo a corpo che rasenta l'aggrovigliarsi, allo scopo di raggiungere infine una simbiosi che dovrebbe preludere a quella consonanza universale che tutti si augurano.

I ballerini William Mazzei e Damiano Scavo hanno abilmente interpretato il ruolo dei fratelli originari del genere umano, danzando sulle musiche di Johannes Brahams e Nick Cave and the bad seeds, una fusione quindi di classico e moderno anche dal punto di vista musicale, che in sintonia con il gioco di luci e il set ancora una volta di Roberto Zappalà, ha trasmesso tutta l'attualità di una vicenda così distante da noi.

Durante la rappresentazione, quasi a suggellare la possibilità di una redenzione del genere umano, viene sparso del sale, un richiamo al sumo: l'arte marziale giapponese, infatti, in segno di purificazione vede i contendenti gettare una manciata di sale prima dell'inizio dell'incontro.

Il teatro, quasi completamente pieno e composto in larga parte da giovani, ha lungamente e con vivo sentimento applaudito i protagonisti della serata.

Ricordiamo che il prossimo spettacolo basato sul celebre film di Luchino Visconti, dal titolo Rocco, andrà in scena sabato 25 e domenica 26 novembre presso Scenario Pubblico.

Antonio Pasqualino

22/11/2023

La foto del servizio è di Serena Nicoletti.