HOMEPAGE

-R Registrazione tribunale di Catania n. 4 del 2006 del 3 febbraio 2006

_ HOMEPAGE_ | _CHI_SIAMO_ | _LIRICA_ | _PROSA_ | _RECENSIONI_| CONCERTI | BALLETTI_|_LINKS_| CONTATTI

direttore editoriale Giovanni Pasqualino editeoreedito_


 

 

 


 

EDITORIALE

20/12/2025


Tutta la magia del Natale

Il Teatro Massimo Bellini di Catania ha scelto di chiudere la Stagione di Opere e Balletti 2025 con lo spettacolo che ormai da moltissimi anni è una delle icone del Natale, anzi con quello che rappresenta e simboleggia per eccellenza il Natale: Lo Schiaccianoci, capolavoro di Pëtr Il'ic Cajkovskij, il musicista russo che ha composto i tre capisaldi del ballet blanc ottocentesco, vale a dire Il Lago dei Cigni, La bella addormentata (che chiuderà la stagione 2026) e appunto Lo Schiaccianoci, ispirato a un racconto del visionario scrittore tedesco E.T.A. Hoffmann, molto apprezzato da Ludwig van Beethoven per la sua stravaganza e detestato da G.W.F.Hegel, il padre dell'Idealismo assoluto, proprio per la sua eccentricità.

La favola natalizia, smussata dalle asprezze hoffmanniane e racchiusa in una lunare atmosfera onirica, è stata proposta in una versione assolutamente rispettosa delle tradizione, benvenuta e molto apprezzata dopo tante cervellotiche coreografie spesso sconfinanti nel cartone animato e in incubi dai risvolti inquietanti: protagonista era il Balletto dell'Opera di Tbilisi, con le coreografie di Nina Ananiashvili e Aleksej Fadeecev, le scene e i costumi di Simon Virsaladze e le luci di Amiran Ananeli.

La scena, dopo un passaggio dei personaggi sul palcoscenico innevato da fantastici giochi di luci, si apriva come da consuetudini con un gigantesco albero di Natale che troneggiava sul fondo, in un tripudio di coloratissimi e fantasiosi costumi. Particolarmente riuscita la figura del protagonista eponimo, che esordiva con movenze perfettamente meccaniche, rese ancor più realistiche da una maschera che lo rendeva in tutto e per tutto un pupazzo di legno, animato dal bravo Joshua Nunamaker con brio e tecnica perfetta, sia nella prima che nella seconda parte dello spettacolo: molto ben riuscito il combattimento col Re dei Topi e i suoi diabolici accoliti, complici anche i costumi e le maschere che, uniti alla bravura dei ballerini, ne hanno reso uno dei momento più felici e suggestivi dello spettacolo. Di ottimo livello anche la giovane Sesili Gugucha, Clara/Marie, come anche la strepitosa Nino Samaddashvili, la Fata Confetto, protagonista insieme a Filippo Montanari, il Principe del celeberrimo pas de deux del secondo atto.

E proprio il secondo atto, ricco delle melodie più incantevoli e conosciute di questo balletto, dal Trepak (danza russa) al Valzer dei fiori, sino alla Danza della Fata Confetto, ha scatenato l'entusiasmo del pubblico che affollava numeroso la sala, sia per la bellezza dei costumi, di grande impatto visivo per i colori e la cura dei particolari, sia per l'indiscussa professionalità non solo dei protagonisti, ma di tutti i danzatori del Corpo di ballo georgiano, per la maggior parte giovanissimi, forniti di una tecnica impeccabile, di grande affiatamento e di perfetta sintonia, tutte doti che hanno reso una vera delizia per gli occhi lo spettacolo.

Sul fronte precipuamente musicale l'Orchestra del nostro Teatro, diretta con precisione e soprattutto, cosa rara nella direzione dei balletti, con eguale cura per l'aspetto coreutico e per quello sinfonico da Levan Jagaev, ha confermato ancora una volta la sua costante crescita, evidenziando sicurezza negli attacchi, grande affiatamento ed equilibrio delle sonorità, mai debordanti ma anzi sempre avvolgenti e misurate, sia nei momenti di intenso lirismo che in quelli più vivaci. Particolarmente riusciti, per limpidezza e morbidezza di suono, gli interventi solistici dell'arpa, mentre una menzione particolare va riservata a tutto il settore delle percussioni, che con la loro precisione ritmica e nitore sonoro hanno senz'altro contribuito a creare la giusta atmosfera fiabesca e onirica del balletto.

Lunghi e calorosi applausi hanno segnato la fine dello spettacolo, che rimarrà in scena sino a domenica 21 dicembre.

Giuliana Cutore

La foto del servizio è di Giacomo Orlando.
 

 

 

 

 


La

Servizio di Christian Speranza

-

Servizio di Giuliana Cutore

-

Servizio di Christian Speranza

-

Novità in libreria

Cadenze sospese

Servizio di Giovanni Pasqualino

-

Teatro dell'Opera di Roma

Lohengrin

Servizio di Riccardo Cenci

Teatro San Carlo di Napoli

Medea

Servizio di Paolo Patrizi

Teatro Della Pergola di Firenze

Goldberg Variationen

Servizio di Salvatore Dell'Atti

Accademia di Santa Cecilia

Il Messiah

Servizio di Riccardo Cenci

Accademia di Santa Cecilia

Daniel Harding

Servizio di Riccardo Cenci