RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

9/4/2016

 

 


Raffaele Ascolese

nel centenario della morte

Quest'anno ricorre il centesimo anniversario della morte di Raffaele Ascolese, oggi poco conosciuto ma ai suoi tempi celebrato direttore di banda, nato a Catania il 24 agosto del 1855 e morto a Firenze il 19 dicembre 1923. Figlio di Ageo Ascolese, un ufficiale dell'esercito borbonico e di Francesca Amodei, nacque nella Strada Etnea al Rinazzo e dopo aver da ragazzo manifestato propensione per la musica studiò dapprima nella sua città e in seguito si trasferì al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli dove completò i suoi studi: «Abbiamo letto varie composizioni del giovane professore di corno da caccia sig. Ascolesi; vi si nota più la spontaneità che l'arte. Essendo questo valoroso suonatore tanto bene disposto per la composizione, e di giovanissima età perché non si dedica a più forti studi?» (La Musica, 2 settembre 1876).

« Dopo un rigoroso concorso » bandito nell'aprile 1877, su 21 concorrenti fu nominato capo-musica del 4° Fanteria (Napoli Musicale, 5 luglio 1877). Considerato uno dei migliori, nel 1882 su incarico del Comune di Roma provvide al riordino della Banda Municipale di Roma. Per speciali meriti artistici nel 1883 fu insignito della croce di cavaliere della corona d'Italia. Ricevette dal Ministero della Guerra diverse incombenze: compose la Marcia d'ordinanza del 4° e dell'84° Reggimento Fanteria (partiture: Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, Archivio); anche le marce d'ordinanza per i nuovi reggimenti d'artiglieria (1888), fu incaricato del riordino delle fanfare della cavalleria e delle musiche militari nella colonia Eritrea . Fu attivo anche come docente e diresse per circa 10 anni Il metronomo, pubblicazione di musiche per banda.

Nel marzo 1897 diresse un concerto all'Acquasola di Genova. Il centro dell'attenzione fu l'“Agape sacra” dal Parsifal: “La musica di Wagner era interpretata degnamente e il pubblico ammirò e si entusiasmò per la strumentazione, la direzione e l'esecuzione del lavoro magistrale. Lode al maestro, dunque, e lode a tutti quei bravi figliuoli del 4°” (La cronaca musicale, anno II, n. 3).

Nel 1898 partecipò con la banda al concorso di esecuzione delle musiche militari di Torino eseguendo al Teatro Scribe La cavalcata delle valchirie di Wagner. In occasione della Festa dello Statuto del 23 marzo 1899 un coro di 500 militari, da lui istruito e diretto, cantò l'inno-marcia Alla bandiera del 4° Reggimento di Fanteria, che egli stesso aveva musicato su parole del capitano Nicola Maria Campolieti. L'editore Ricordi, che aveva pubblicato l'Inno nella riduzione per canto e pianoforte (La cronaca musicale, anno III, 1898, n. 6), ne fece omaggio di una copia a ognuno dei 500 esecutori. Seguì il coro dei Lombardi di Giuseppe Verdi e, come bis, il coro da I Puritan, di Vincenzo Bellin . Il 25 agosto 1900, nella piazza del Popolo di Ascoli Piceno diresse in modo magistrale l'intera Tosca di Puccini.

«Il 3 aprile 1904, la Banda del 4° Reggimento di Fanteria, diretta da Raffaele Ascolese, in piazza del Mercato a Firenze eseguì l'Inno a Eghin [sic], musicato dall'imperatore Guglielmo che fu accolto da una fragorosa ovazione; omaggio al geniale alleato ed ospite» (Musica e Musicisti, 15 maggio 1904, p. 318). Il presidente della Repubblica Francese lo nominò Ufficiale dell'Accademia di Francia (Ars et Labor, 1906, p. 844). Nel giugno 1906, per i trent'anni di servizio, gli ufficiali del 4° Reggimento Fanteria gli offrirono una grande medaglia d'oro, i sott'ufficiali una bacchetta d'avorio con la targa in oro, i musicanti una pergamena. Nella lunga carriera era stato maestro di molti giovani poi diventati capo-musica militari (Ars et Labor, gennaio 1907, p. 150). Diresse anche un celebrato concerto l'8 giugno 1909 a Firenze in occasione dei festeggiamento per il 50° anniversario della rivoluzione toscana.

Dopo trentatre anni di servizio, lasciò la direzione della banda del 4° Fanteria. In occasione dell'ultimo concerto a Firenze, gli fu donata una grande medaglia d'oro con l'effige di Guido Monaco con un ordine del giorno del colonnello comandante (Ars et Labor, aprile 1910, p. 292, con fotografia del maestro e della medaglia). Collaborò con l'editore Ricordi per strumentare le musiche delle sue collane. Compose sinfonie, musica vocale, musica sacra, brani per pianoforte e per banda. (Orrù; Schmidl; Anesa/Diz). Pubblicò con l'editore Cottrau la mazurka Bella come il sol d'aprile, dedicata all'imperatore del Brasile Don Pedro II, in visita in Italia. Va evidenziato che purtroppo il bravo compositore non è ricordato neanche con un minuscolo trafiletto nell'Enciclopedia di Catania edita da Tringale del 1980 e poi ristampata nel 1987.

Giovanni Pasqualino

14/11/2023