RECENSIONI
-

_ HOMEPAGE_ | _CHI_SIAMO_ | _LIRICA_ | _PROSA_ | _RECENSIONI_| CONCERTI | BALLETTI_|_LINKS_| CONTATTI

direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Voce divina

Dialogo virtuale con Maria Callas

Quest'anno, nell'ambito del Bellini International Context, è stato dedicato anche ampio spazio a Maria Callas, della quale nel 2023 ricorre il centenario della nascita, che proprio del Cigno è stata interprete insuperata, dando vita a quella Bellini Renaissance grazie alla quale sono state riprese tutte le opere dell'autore di Norma, dando loro finalmente quel ruolo di prim'ordine che meritavano nel panorama del melodramma italiano. Maria Cecilia Anna Sofia Kalogeropoulos, questo il suo nome vero, a partire dal 1947 iniziò la sua carriera italiana che, grazie anche al matrimonio con Giovambattista Meneghini, ne avrebbe fatto una stella di prima grandezza nel mondo lirico, ma soprattutto la prima, vera, grande Diva, e forse anche l'ultima. Pur se dotata di una voce a parere di molti (cioè i tebaldiani) dal timbro non proprio bello, voce definita talvolta terrosa, aspra, gutturale, in realtà aveva uno strumento vocale estesissimo, che andava dal la sotto il rigo al fa sovracuto, ma soprattutto era provvista di una peculiarità mai vista prima: aveva un temperamento drammatico eccezionale, che fece di lei non una delle tante cantanti-strumento, ma la cantante-interprete per eccellenza, permettendole di ripristinare l'originaria tragicità di eroine come Norma, Elvira, ma anche Anna Bolena, Medea, Violetta, e la perfidia di quella Lady Macbeth che trovò in lei la miglior interprete che Verdi avrebbe mai potuto desiderare.

Ma cosa, oltre alla voce, rendeva la Callas così drammaticamente pregnante? Su questo si è interrogato Giuseppe Montemagno, che il 25 settembre, appunto nell'ambito del BIC 2023, presso il Teatro Sangiorgi di Catania, ha tenuto un'interessante e originale conversazione dal titolo La “Divina”: omaggio a Maria Callas, nel corso della quale lo studioso ha presentato alcuni dei rari video callasiani, per forza di datazione purtroppo non appartenenti al periodo migliore della sua voce, ma anzi sul crinale del lento, inesorabile declino che l'avrebbe condotta alla morte il 16 settembre del 1977. Tali video sono stati lo spunto per una disamina accurata da parte del musicologo catanese della gestualità e della mimica facciale della Divina, disamina che ha reso palpabile all'uditorio come la Callas riuscisse a rendere anche in concerto il personaggio, talvolta con un guizzo delle bellissime mani, con un lampo dello sguardo, con un levar di sopracciglio, con una smorfia sdegnosa o con un sorriso.

Giuseppe Montemagno ha illustrato cinque video, tutti degli anni '60, tratti da Il Pirata di Bellini (“Col sorriso d'innocenza”, seguito dalla cabaletta “Oh, Sole! Ti vela”), dalla Carmen di Bizet (“L'amour est un oiseau rebelle”), da Ernani (“Ernani, Ernani, involami”) e Don Carlos (“Tu che le vanità”) di Verdi, e infine “Casta Diva” da Norma: la particolarità dell'ascolto, che rendeva appunto il carattere di dialogo virtuale tra la Divina e i posteri, è stata l'aver privato del suono orchestrale tali video, lasciando per così dire nuda la voce della Callas, che è poi è stata accompagnata al pianoforte da Stefano Sanfilippo. Tale originale ri-assemblamento è stato reso possibile dagli studenti del corso di Musica Elettronica del Conservatorio Bellini di Catania, guidati da Renato Messina: ne è risultato a tratti quasi un riemergere della Divina dalle brume del passato, e le parole di Montemagno sono riuscite anche a renderne l'aspetto più propriamente umano, femminile e si potrebbe dire civettuolo, sottolineando la cura che la Callas aveva della sua personaggio, ma certamente anche del suo mito, cosa che la spingeva a cambiare ad ogni aria gioielli e parrucche, quasi anche l'abbigliamento facesse volta a volta di lei una regina, una sacerdotessa o una sigaraia, in un anelito di perfezione ed eleganza di movenze forse ancor oggi insuperato.

Giuliana Cutore

28/9/2023