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Porte chiuse

Un saggio storico di Giovanna Tatò

La scrittrice e giornalista Giovanna Tatò ha dato alle stampe da qualche mese il volume Porte chiuse. Lettera ai genitori, lavoro con il quale intende ripercorrere le vite e la carriere di sua madre e di suo padre, due personaggi di spicco del mondo della cultura e della politica italiana che operarono fra gli anni '50 e gli anni '80: la direttrice d'orchestra Erminia Romano (1921-1987), e uno dei dirigenti del Partito Comunista Italiano, Tonino Tatò (1921-1992).

La prima parte del volume (che si avvale pure di un breve contributo della musicologa Lucia Navarrini) è dedicato alla genitrice, uno dei primi direttori d'orchestra di sesso femminile della storia d'Italia assieme a Carmen Bulgarelli Campori e pochissime altre, ricostruendone studi e carriera artistica. Infatti Erminia Romano, dopo avere studiato pianoforte, si applicò con C. Pinelli, Vieri Tosatti e Luigi Nono all'armonia, al contrappunto e alla composizione, perfezionandosi poi come pianista sotto la guida di Alfredo Casella. Compì anche approfonditi studi di direzione d'orchestra all'Accademia Musicale Chigiana di Siena con Paul van Kempen, conseguendo alla fine nel 1957 il diploma del Corso Superiore di perfezionamento di direzione d'orchestra presso l'Accademia di Santa Cecilia con Fernando Previtali. In seguito diresse con successo in varie stagioni sinfoniche dell'Accademia della RAI e fu anche una valida insegnante al Conservatorio S. Cecilia di Roma di lettura della partitura e docente di storia della musica presso le università di Salerno e Roma.

La seconda parte del saggio è invece tutta dedicata al padre di cui l'intelligente scrittrice sintetizza in modo perfetto nell'introduzione la sua alta funzione umana e storica all'interno del PCI: “In quindici anni, dal 1969 al 1984, Tonino Tatò ha trasfuso tutto il suo patrimonio di cultura e di ideali nel lavoro accanto a Enrico Berlinguer, è stato non solo l'attento e rispettoso custode ma anche l'amplificatore dell'immagine pubblica del segretario del partito in cui credeva e in cui militava fin dal dopoguerra nonché il difensore abile e strategico del suo disegno politico…”. Infatti Tatò lasciò la Cgil e fu l'alter ego di Enrico Berlinguer per circa quindici anni, affiancandolo come capo della sua segreteria personale.

Il volume, edito a cura di Maurizio Vetri Editore di Rende (CS), offre sicuramente un autentico spaccato storico, artistico e socio-politico dell'Italia che va dal dopoguerra agli anni '80 molto ricco e vivace, avvalendosi non solo di una cospicua messe di materiale grafico e iconografico riguardante le due figure di spicco della cultura e della politica italiana, ma anche di tutta una serie di lettere, articoli di giornali e documenti inediti riguardanti gli stessi, il loro lavoro e i loro rapporti con il sociale. Insomma un libro che si presenta come un valido, efficace ed illuminante contributo a circa un quarantennio di storia patria.

Giovanni Pasqualino

8/5/2023