RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Il Balletto Nazionale Lituano dell'Opera di Vilnus

al Bellini di Catania

Un Gala di Danza di tutto rispetto quello offerto martedì 27 maggio al Teatro Massimo Bellini di Catania dal Balletto Lituano dell'Opera di Vilnus, sia per la varietà che per la qualità delle interpretazioni. Nel primo tempo venivano offerte al pubblico etneo convenuto (invero poco numeroso) alcune scene tratte dal 2° atto dello Schiaccianoci di Tchaikovsky: Valzer, Passo a due, danza cinese, variazione maschile, danza spagnola, variazione femminile, Danza Russa e Coda. In tale prima sezione sono spiccati gli atletici Kristina Gudziunaitè e Stanislau Semianiura, che hanno saputo imprimere leggiadria e piacevolezza alle loro pirotecniche movenze. A seguire il delizioso Adagio dal secondo atto di Giselle di Adam sulle cui ali sonore si sono librati Anastasia Chiumanova e Genadz Zhukouski. La dolce e significativa interpretazione al violoncello di Vadim Pavlov, supportata egregiamente dall'intera orchestra, si elevava dal golfo mistico come un'accorata e dolente preghiera d'amore. La Suite da La Baiadera di Minkus, concludeva il primo atto. In quest'ultima sezione spiccavano per una certa distinzione ed eleganza Olga Konosenko e Roman Ceizaris.

La seconda parte del Gala offriva il duetto dal secondo atto di Tristano e Isotta di Wagner, nel quale però il duo Inga Cibulsyté ed Eligijus Buktus non riusciva ad abbandonarsi in modo incondizionato alla tormentata e disperata sensualità di una musica che forse, nella sua più intima e segreta alchimia sonora, non si lascia mai penetrare e impregnare fino in fondo dalla gestualità e dalla movenza corporea, inoltre i tempi risultavano troppo veloci e incoerenti, quasi al limite del nevrotico. Seguiva l'Adagio dal secondo atto di Coppelia di Delibes con Olga Konosenko e Martynas Rimeikis, attraverso cui i due ballerini riuscivano a coordinarsi in vigorosa e quanto mai affiatata sinergia fisica e gestuale. La Suite del terzo atto da La bella addormentata di Tchaikovsky, ha chiuso in modo allegro un'esibizione che nel complesso si rivelava di buona qualità. In quest'ultima parte si sono distinti Pristina Gudziunaité, Genadz Zhukouski, Stanislau Senianiura, Anastasia Chumanova ed altri bravi comprimari dell'ordinato corpo di ballo.

Il maestro Robertas Servenikas ha diretto l'orchestra del nostro teatro con un certo equilibrio, imprimendo in tutte le esecuzioni un andamento scorrevole e fluido. Alquanto carente però a ci è parso l'impasto timbrico strumentale, qualche volta privo di smalto, nitidezza e puntuale precisione.

Giovanni Pasqualino

29/5/2014

La foto del servizio è di Giacomo Orlando.