RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Barcellona

Nuova e pazzesca Lucia

Sei recite con una sola compagnia, nuovo allestimento importata da Monaco di Baviera (l'ultima veniva da Zurigo) peggiorando l'anteriore (direttore di scena Barbara Wysocka), con le ormai scontate trasposizioni di epoca, scena unica, costumi da superstar per la diva con occhiali neri e addirittura una vera modella nella scena della pazzia (il sangue macchiava solo il confessore), Edgardo che cerca di cancellare con aerosol il nome di Ashton, microfoni (una vera ossessione) e stampa dappertutto. Come Oscar nel Ballo verdiano ‘purchè abbastanza ho detto'.

Per quanto riguarda l'aspetto musicale Giacomo Sagripanti dirigeva bene e con buona conoscenza un titolo quanto mai difficile appunto perchè troppo noto (siamo tornati al flatuo al posto della glass armonica per il delirio finale della protagonista) e in modo molto completo; l'orchestra suonava bene e altrettanto il coro (istruito da Conxita García).

Sul palcoscenico l'eccellenza si limitava all' Edgardo di Javier Camarena, superiore in confronto alla sua prestazione anteriore a Madrid. La voce è praticamente sempre adatta per volume, stile e tecnica, l'attore più maturo, e solo nelle sue frasi si trovava una vera emozione.

Nadine Sierra cantava bene e si applicava molto con un timbro piuttosto impersonale e leggermente metallico nel settore acuto, e le messe di voce risultavano scarse benchè gran parte del pubblico sembrasse più impazzito di lei. Grazie alla (o per colpa della) messinscena non pareva darsi da fare più dell'occorrente. La monotonia per mancanza di sfumature in canto e fraseggio è una questione che la riguarda personalmente.

Alfredo Daza che, come il soprano, era al suo debutto al Liceu offriva una voce scura, alternativamente troppo in gola o troppo aperta, e come tanti altri colleghi non ricordava che Enrico è anche un belcantista e non un verista magari più armonioso. Bene, ma con qualche limitazione in zona acuta, il Raimondo di Mirco Palazzi,il personaggio meno bistrattato dalla regìa. Discreta Anna Gomà nei panni di Alisa, sempre agitato e odioso con tutti il ‘segretario' nevrotico, cioè Normanno, Moisés Marín (bravo cantante), e un po' scarso Emmanuel Faraldo (un Arturo di voce molto piccola) protestato a fine spettacolo da alcuni dei presenti. Non si ripetevano invece i fischi e buh che -a quanto mi è stato detto- salutavano la presenza dei responsabili dell'allestimento (assenti questa volta perchè come si sa solo si presentano alla ribalta alla fine della prima).

Jorge Binaghi

26/7/2021

La foto del servizio è di Antonio Bofill.