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Il Bellini Opera Gala

apre la settima edizione del Festival Belliniano

La settima edizione del Festival Belliniano, fondato da Enrico Castiglione nel 2009, si è aperta al Teatro Antico di Taormina lo scorso 5 settembre, con il Bellini Opera Gala, concerto lirico vocale che ha visto quali protagonisti il soprano Gonca Dogan, il tenore Filippo Micale e il baritono Giovanni Di Mare, accompagnati al pianoforte dal maestro Milo Longo.

Tratto precipuo dell'evento è stato lo spaziare lungo le più celebri e intense arie dei cinque maggiori operisti italiani, quasi a guidare il pubblico attraverso un ideale excursus che andava da Vincenzo Bellini a Gaetano Donizetti, da Gioachino Rossini a Giuseppe Verdi, per terminare infine con Giacomo Puccini: un percorso fra le note che permette di comprendere appieno il fondamentale ruolo del Cigno catanese nel patrimonio melodrammatico italiano ottocentesco, unicum artistico alla cui diffusione, con la ripresa anche di opere non di repertorio, tutte le città che si onorano di aver dato i natali a tali geni dovrebbero impegnarsi con assoluto rispetto e devozione, ricordando che non sono Bellini, Donizetti, Verdi, Rossini e Puccini a ricevere lustro dalla loro patria, ma esattamente il contrario.

E se città quali Bergamo, Pesaro, Parma e Lucca hanno compreso e continuano a comprendere il valore culturale, artistico e magari anche economico di tale lodevole impegno, a Catania la reale e fattiva diffusione e celebrazione dell'autore di Norma è da ascriversi solo alla passione che Enrico Castiglione nutre per Vincenzo Bellini, pur in mezzo alle difficoltà che la crisi generale e una politica poco attenta alla cultura continuano a creare.

Il Bellini Opera Gala, seguito da un pubblico attento e caloroso, ha visto il soprano Gonca Dogan in ottima forma: dopo Col sorriso d'innocenza da Il Pirata, la cantante turca si è esibita in Al Dolce Guidami dall'Anna Bolena di Donizetti, passando poi a Ernani involami dall'Ernani di Verdi e concludendo con la celeberrima Casta Diva. Tutte le arie sono state eseguite con grande musicalità e buona tecnica belcantistica, evidenziando una notevole agilità non disgiunta da una buona coloratura. Va evidenziato che tutti i brani sono stati accompagnati, come si dovrebbe fare sempre, dalle rispettive cabalette, le cui difficoltà la Dogan ha affrontato con sicurezza, sfoggiando lo smalto di un voce lunga e capace di piegarsi a notevoli finezze agogiche.

Filippo Micale, che si è impegnato precipuamente in arie pucciniane, ha ottenuto un personale successo con l'esecuzione di Nessun Dorma dalla Turandot di Puccini: il pubblico ha apprezzato calorosamente la sua voce possente, che ha degnamente concluso l'impegnativa aria.

Giovanni Di Mare ha interpretato l'aria di Filippo dalla Beatrice di Tenda, senza omettere la cabaletta, e ha poi proseguito con Eri tu che macchiavi quell'anima da Il Ballo in Maschera, per concludere con la celeberrima Calunnia rossiniana, nella quale ha sfoggiato la sua consueta e distintiva verve comica, che il pubblico, come sempre, ha apprezzato moltissimo.

Al termine, i tre cantanti hanno offerto due bis: Vaga luna che inargenti, di Vincenzo Bellini, e il brindisi dalla Traviata di Verdi, dando modo al pubblico di apprezzare anche il loro notevole affiatamento canoro.

Il Festival Belliniano proseguirà al Teatro Antico di Taormina il 7, 8, 10, 12 e 13 settembre, con Bellini&Chopin, The sound of Melody, concerto che vedrà la partecipazione di Maria Dragoni, e poi a seguire Vivaldi e le quattro stagioni, Dancing Bellini, a cura del coreografo Dario Biuso, 5 Composers Opera Gala, con la regia di Dejan Poshev e i costumi di Sonia Cammarata, e Il lago dei cigni di Petr Il'ic Cajkovskij nella rivisitazione di Fredy Franzutti e del Balletto del Sud.

Giuliana Cutore

6/9/2015