RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Instrument Jam

al Comunale di Bologna

Martedì 24 e mercoledì 25 settembre al Teatro Comunale di Bologna è andato in scena un pezzo della migliore Sicilia, una Sicilia capace di esprimere nuove idee e di stare al passo con le avanguardie straniere. L'ormai celebre direttore artistico catanese Roberto Zappalà, qui non solo in veste di coreografo e regista ma anche autore delle scene, delle luci e dei costumi, ha offerto al pubblico bolognese Instrument Jam , un'opera che a buon diritto può definirsi un “trionfo di mediterraneità”.

Su una scena essenziale ma allo stesso tempo moderna e di gusto, abbiamo avuto modo di assistere a un felice connubio tra danza e musica: Puccio Castrogiovanni è l'autore di suoni in qualche modo ancestrali che ben si adattano a ballerini il cui corpo diventa strumento.

Puccio Castrogiovanni al marranzano, Arnaldo Vacca ai tamburi e Salvo Farruggio all'hang, un nuovo strumento musicale nato nel 2000, sono in quest'opera come le tre colonne che nella leggenda di Colapesce sostengono la Trinacria: i sette danzatori in scena infatti sono riusciti, sulla musica di strumenti antichissimi e moderni, a dare voce a tutte le contraddizioni dell'isola in cui è nata l'opera. I ballerini, attraverso gesti e movimenti pieni di energia, ci hanno raccontato un mondo ricco di sfaccettature, il bene e il male, l'arcaico e il moderno, il conformismo che ancora esiste tra i siciliani e gli scatti di ira e ribellione che essi generano: un mondo che a fasi alterne è avvolto da una nebbia opprimente da cui in molti cercano di trovare una via di fuga.

Le emozioni e i sentimenti di cui parliamo trovano riflesso nei giochi di luci e ombre che il maestro Roberto Zappalà ha sapientemente creato su uno spazio scenico vivo, armonioso, vibrante di vita come il marranzano “scacciapensieri” del Castrogiovanni.

Il pubblico ha sinceramente apprezzato l'opera, applaudendo con passione tutti gli artisti che durante il saluto di congedo si sono rivolti al pubblico con spirito originale e divertente.

Possiamo affermare senza timore di essere smentiti che questa è l'arte di cui la Sicilia ha bisogno e ci auguriamo di vedere presto ancora opere di questo livello.

Antonio Pasqualino

30/9/2019