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Barcellona

Prima assoluta dell'Orpheus di Telemann

Al Liceu si è dato per la prima volta l'Orpheus di Telemann, considerato il culmine della produzione operistica del compositore e dell'opera barocca in tedesco, che è stato ridiscoperto solo un quarto di secolo fa. E'il primo capitolo di un trittico di opere intitolate al mitico poeta dell'Antichità in forma di concerto (chiamata anche semiscenica visti i costumi e i movimenti dei cantanti) diretta dal notissimo maestro René Jacobs con la sua orchestra B'ROCK. La sola recita ha visto una buona affluenza di pubblico molto interessato(solo un cellulare in quasi tre ore di musica è un vero record).

Si è trattato complessivamente di una serata molto buona, soprattutto dal punto di vista dell'interpretazione, dato che dal punto di vista drammatico i futuri titoli (Gluck e Monteverdi) sono da lungi superiori.

Niente da dire (cioé, tutto benissimo) sulla direzione di Jacobs e l'esecuzione del gruppo barocco. Musica di alto livello eseguita in modo sgargiante. I testi in italiano (generalmente arie di furore di Haendel) e in francese (da Lully, per il coro più importante) ma musicate dallo stesso Telemann non fanno ostacolo all'unità dell'opera.

Se c'è una piccola riserva viene dagli interpreti e notamente da alcuni dei personaggi femminili. Da tempo Jacobs (come altri contemporanei o predecessori) sembra preferire delle voce o piccole o fisse e non sempre belle per le sue versioni ‘di riferimento' (da questo punto di vista per me c'è stato un vero cambiamento dopo le recite dell'Agrippina di Haendel a La Monnaie di Bruxelles).

In effetti, nessuno dei cantanti è meno di corretto ma nessuno lascia il segno. In particolare ciò avviene con l'unica cantante che conoscevo da prima(tutti debuttavano al Liceu), Salomé Haller, meglio come Sacerdotessa che come la confidente Ismene, ma sempre poco controllata in acuto, ma soprattutto con la vera protagonista dell'opera, la regina Orasia di Tracia (in questa versione è lei chi per gelosia provoca la morte di Euridice e dopo quella di Orfeo), il soprano Kateryna Kasper, di voce metallica e con dei gravi talmente finti che avevano degli effetti contradittori almeno sul sottoscritto.

Il protagonista ‘formale' era il baritono Kresymir Strazanac, corretto interprete della parte (in particolare nei recitativi) e la sua pure corretta Euridice, Mirella Hagen (che come altri colleghi faceva parte anche del piccolo coro). Molto interessante il controtenore Benno Schachtner (un messo nell'Averno) e, i migliori per voce e canto, il tenore David Fischer(il confidente di Orfeo Eurimede) ed il bassobaritono Christian Immler nei panni di Plutone. In una breve parte che comunque l'è servita per farsi notare in modo positivo (la ninfa Cefisa) il soprano (come anche le altre) Gunta Smirnova.

Applausi dopo quasi tutte le arie e ovazioni alla fine, in particolare per Jacobs che nel giorno del suo 75º anniversario si è visto fare gli auguri dal direttore musicale del Liceu con due globi argentati di quelli che si usano adesso per i compleanni con i numeri 7 e 5.

Jorge Binaghi

4/11/2021

La foto del servizio è di Antonio Bofill.