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Sabbie mobili di Domenico Trischitta al Musco di Catania

Vita, passione e morte dell'attrice Daniela Rocca

Nel lontano 1999 lo scrittore e saggista Domenico Trischitta aveva già dedicato un volume all'attrice siciliana Daniela Rocca, con il quale ricostruiva in modo dettagliato e commosso la parabola umana e artistica della donna che morirà appena cinquantasettenne il 28 maggio 1995 in una casa di cura a Milo, paesino dell'Etna nei pressi di Zafferana Etnea. Questa sua penchant verso il personaggio di Daniela Rocca lo ha inoltre condotto più avanti a dedicare alla bellissima e nel contempo sfortunata artista anche una pièce teatrale dal titolo Sabbie mobili che è stata messa in scena al Teatro Musco di Catania venerdì 15 aprile 2016 (con repliche fino al 21) all'interno del cartellone 2015/2016 realizzato dal Teatro Stabile etneo.

Il testo di Trischitta ricostruisce da un lato e dall'altro diventa anche omaggio ad una fragile e sensibile ragazza degli anni cinquanta (era nata ad Acireale il 12 settembre 1937) che inseguì il miraggio del cinema e del successo rimanendone purtroppo schiacciata dalle sue implacabili leggi di profitto e cinismo. L'autore la segue nella sua parabola che dalla Sicilia (vinse il concorso di Miss Catania) la porterà a Roma, prima coprotagonista di vari films Peplum fra i quali vanno ricordati: Elena di Troia, Giuditta e Oloferne, La battaglia di Maratona, La regina delle Amazzoni, I masnadieri, per arrivare al grande definitivo successo internazionale nel 1961 con Divorzio all'italiana del regista Pietro Germi, con il quale vivrà una inizialmente vivace ma poi sempre più problematica liaison sentimentale che finirà con una dolorosa e definitiva separazione fra i due, anche perché il regista era già sposato con Olga D'Ajello dalla quale aveva avuto ben tre figli. Dopo il doloroso addio a Germi, della quale pare fosse seriamente, perdutamente e profondamente innamorata, la donna precipiterà sempre più nello sconforto e nella depressione finendo i suoi giorni nella più desolata demenza e nella miseria economica.

Davvero accorato ed emotivamente penetrante ci è parso il testo redatto da Domenico Trischitta, anche se alcune soluzioni drammaturgiche si sono rivelate a nostro avviso solo tratteggiate e poco sviluppate, come per esempio la scena di Daniela al mare con la sua amica o il dialogo con Germi che si dichiara già morto. Un approfondimento del versante memoriale ed un ulteriore sviluppo della sua tormentata relazione col regista ne avrebbe a nostro avviso accresciuto la prestanza drammatica. Inoltre la psicologia della stessa protagonista non è ulteriormente scandagliata, mancando l'approfondimento del fallito controllo della gestione del successo da parte dell'attrice che non solo l'abuso di alcol ma anche una vita sregolata contribuirono ulteriormente a squilibrare e rendere davvero problematico. Anche il rapporto conflittuale con la sua famiglia (che trasse non pochi benefici economici dalla sua carriera) e con la bigotta mentalità siciliana dell'epoca, dominata ideologicamente dal rigorismo cattolico e dal partito della Democrazia Cristiana, vengono se non saltati ed elusi quanto meno pochissimo evidenziati.

La regia di Massimiliano Perrotta si è sicuramente rivelata funzionale al testo, anche se avrebbe potuto offrire maggiore spessore e dinamicità a quello scavo psicologico che nel testo rimane ondeggiante e qualche volta superficiale. Efficaci le scene e gli splendidi i costumi realizzati con buon gusto da Rosy Bellomia. Adeguate all'emotività delle scene le musiche di Matteo Musumeci e le luci di Franco Buzzanca.

L'attrice Guia Jelo ha interpretato con cura ed estro il personaggio della Rocca riuscendo con buon mestiere ad eviscerarne il lato sensuale, stravagante e alla fine demente e sconnesso. Efficiente ed incisiva, quasi in crescendo la sua interpretazione, che diventava tragica nella scena finale, dove la follia e il cupio dissolvi del personaggio sembrano oramai devastare e annientare ogni sua resistenza psico-fisica. In ruolo, anche se con qualche vezzo dolciastro di troppo, Fulvio D'Angelo, nella parte di Pietro Germi, mentre adeguate alle loro parti si rivelavano le performance di Raniela Ragonese nella parte di Maria Pia, Roberta Andronico e Lorenza Denaro nella parte di Daniela Rocca giovane e Maria Pia giovane.

Giovanni Pasqualino

16/4/2016

La foto del servizio è di Antonio Parrinello.