Musiche di Bizet
al Teatro Romano di Catania 
Sabato 20 settembre il Teatro Romano di Catania è stata la suggestiva cornice entro la quale è stata offerta al foltissimo pubblico convenuto un'ampia selezione di brani strumentali e vocali tratti da quel capolavoro assoluto del melodramma ottocentesco europeo che è la Carmen di George Bizet. Lo stesso filosofo Friedrich Nietzsche confessava nel suo scritto Il caso Wagner di averne subito l'ineluttabile fascino: “Ho udito ieri – lo credereste? – per la ventesima volta il capolavoro di Bizet. Ancora una volta persistetti in un soave raccoglimento, ancora una volta non fuggii. Questa vittoria sulla impazienza mi sorprende. Come rende perfetti una tale opera! Nell'udirla si diventa noi stessi un ‘capolavoro'. E realmente, ogni volta che ascoltavo la Carmen, mi sembrava di essere più filosofo, un miglior filosofo di quanto non fossi solito credere: ero diventato longanime, così felice…”
Anita Rachvelishvili ha deliziato l'intera cavea con la sua voce vigorosa e timbrata da mezzo-soprano lirico centrale, attraverso la quale riusciva ad insufflare passione, fascino e seduzione in ogni melodia intonata. L'ampiezza dell'estensione unita ad una ottima tecnica di controllo del suono e del fraseggio aderivano in modo preciso e appropriato alla tessitura affidata al personaggio eponimo. Il tenore Eduardo Sandoval ha da subito rivelato una vocalità densa e corposa con una zona acuta sempre morbida e vellutata dove gli acuti si evidenziavano puliti, pieni e coperti. Il baritono Liu Haoran (Escamillo) ha sfoggiato estremo equilibrio e compostezza vocale, alquanto significativa ci è parsa in particolare l'interpretazione del couplet Votre toast… je peux vous le rendre…Toréador engarde, reso con eleganza e distinzione. Particolarmente efficace è stata la non certo facile esecuzione del quintetto tratto dal secondo atto Nous avons en tête un affaire al quale hanno preso parte gli abili e valenti Alberto Munafò Siragusa (Remendado), Leonora Ilieva (Frasquita), Davide Benigno (Dancairo), Antonella Arena (Mercedes). Bene anche Emanuele Collufio nella parte di Zuniga.

Il Coro Lirico Siciliano, preparato e diretto come sempre con estrema cura e professionalità dal maestro Francesco Costa, ha svolto in modo mirabile e musicalmente funzionale al contesto generale i suoi interventi. L'orchestra in residence del Festival Lirico dei Teatri di Pietra diretta da Costantin Rouits ha dato sicuramente il suo valido contributo alla riuscita del concerto, eseguendo con estrema abilità e maestria alcuni brani strumentali e alcuni entracte sui quali si sono esibiti due ballerini di alta classe: Javier Moreno e Isabelle Ponce, quest'ultima anche autrice delle coreografie, che, con le loro sinuose movenze e figure, hanno impresso una marcia in più all'intero spettacolo, riuscendo a offrire una connotazione immaginifica di profumata dissolvenza ed evanescenza. Teatro affollato soprattutto di turisti stranieri che hanno apprezzato lo spettacolo tributandogli calorosi e prolungati applausi. La serata è stata presentata e condotta, con dovizia di particolari sulla vita di George Bizet e sulla sua sfavillante Carmen, dal critico musicale Enrico Stinchelli.
Giovanni Pasqualino
22/9/2025
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